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Nel mese di Febbraio su di un cantiere, con un collega, mi sono imbattuto nella discussione sulla posa di un isolamento termico per la riqualificazione energetica di un fabbricato residenziale di tre piani. La discussione riguardava la tipologia di isolante da utilizzare, lui propendeva per dieci centimetri di EPS su pareti in laterizio, mentre io per l’isolamento in fibra di legno dello stesso spessore. Il discorso era focalizzato solo sulla conducibilità in quanto l’EPS ha valori migliori rispetto alla fibra di legno.

Tutto questo è vero,  perchè a parità di spessore, l’EPS garantisce performance migliori. Ma performance invernali. Difatti, dal punto di vista della protezione estiva non conta la conducibilità, ma altri parametri, uno in particolare da non trascurare è quello della zona climatica del posto, che in questo caso è C.

Un altro parametro fondamentale da tenere a mente è l’Inerzia Termica.

Cos’è l’inerzia termica ?

Le prestazioni estive dipendono da due parametri che caratterizzano il materiale isolante:

  1. la capacità termica, e cioè la capacità di accumulare calore da parte del materiale;
  2. la densità e cioè il peso (per unità di volume).

Più sono alti i valori di questi due parametri, migliori saranno prestazioni estive. Difatti, questi valori influenzano l’inerzia termica, misurabile attraverso de grandezze:

  • lo sfasamento (S o Δt)  e cioè il tempo che trascorre tra quando si verifica la massima temperatura sulla superficie esterna della struttura, e quando si verifica la massima temperatura sulla superficie interna della stessa e dell’attenuazione (riduzione dell’onda del flusso). Legato alla capacità termica del materiale. In pratica, se d’estate la calura arriva verso le dieci di mattina e l’isolante rallenta il passaggio del calore dall’esterno all’interno in 12 ore, il caldo entrerà all’interno della tua casa alle 22, quando il clima sarà più fresco.
  • l’attenuazione (fattore di decremento o smorzamento fa) e cioè la riduzione di ampiezza dell’onda termica; minore è tale indice, maggiore sarà la riduzione del flusso termico entrante. Legata alla densità del materiale.

 

Quali materiali hanno migliori perfomance estive ?

I materiali minerali, come la lana di roccia o di vetro, trattengono poco il calore. Cosa che avviene maggiormente per gli isolanti plastici che tuttavia, essondo leggeri, non attenuano l’onda di calore. Sicuramente, il plus ultra per quanto attiene la protezione dal caldo, sono i materiali naturali quali sughero e legno.

Lo sfasamento ideale è 12 ore! Ma a prescindere, nelle zone più calde, occorre raggiungere uno sfasamento termico di almeno 10 ore.

Se proprio non volessi utilizzare materiali dall’alta massa, potresti valutare strutture con intercapedini ventilate con potrebbero produrre effetti addirittura migliori.

Vediamo gli spessori minimi per produrre uno sfasamento di 8 ore al variare del materiale. Come vedrai, con il legno sono sufficienti 12 cm per garantire tale sfasamento e capire quindi per isolamento termico estivo quale scegliere.

    • Materiale  Capacità termica

      j/kgk

      densità

      kg/mc

      Spessore (cm) tale da

      garantire uno sfasamento di 8h

      Lana di roccia 900 50 45
      Lana di vetro 900 25 55
      EPS 1400 25 35
      XPS 1500 45 24
      PIR – PUR 1400 45 26
      Pannello sughero 1600 150 15
      Lana di pecora 1300 25 39
      Lana di legno 1600 600 10
       Pannello fibra di legno 2400 150 12

Trasmittanza termica periodica o “fattore di attenuazione”

Secondo il decreto 59 del 2 aprile 2009, per valutare la capacità di un materiale opaco di sfasare o attenuare il flusso termico nell’arco delle 24 ore viene utilizzata la trasmittanza termica periodica Yie (norma tecnica UNI EN ISO 13786), misurata in W/(m²K).

La trasmittanza termica periodica Yie rapporto tra il flusso termico periodico che attraversa l’unità di superficie su un lato del componente (lato interno, pedice “i” o “1”) e la sollecitazione termica periodica sull’altro lato (lato esterno, pedice “e” o “2”) nell’ipotesi che la temperatura ambiente sul primo lato sia costante ed è data da:

Yie = f x U

dove il fattore di decremento f è riferito ad una sollecitazione armonica con periodo di 24 ore e U è la trasmittanza termica.

Si tratta dell’equivalente estivo della trasmittanza.

Rispetto del DM requisiti minimi 26/06/15

Secondo il DM requisiti minimi del 26/06/15, al capitolo 3.3 al punto 4.

“Il progettista, al fine di limitare i fabbisogni energetici per la climatizzazione estiva e di contenere la temperatura interna degli ambienti:

b) esegue, a eccezione degli edifici classificati nelle categorie E.6 ed E.8, in tutte le zone climatiche a esclusione della F, per le località nelle quali il valore medio mensile dell’irradianza sul piano orizzontale, nel mese di massima insolazione estiva, Im,s, sia maggiore o uguale a 290 W/m2:

i. almeno una delle seguenti verifiche, relativamente a tutte le pareti verticali opache con l’eccezione di quelle comprese nel quadrante nord-ovest / nord / nord-est:

– che il valore della massa superficiale Ms, di cui al comma 29 dell’allegato A, del decreto legislativo, sia superiore a 230 kg/m2;

– che il valore del modulo della trasmittanza termica periodica YIE, di cui alla lettera d), del comma 2, dell’articolo 2, del presente decreto, sia inferiore a 0,10 W/m2K;

ii. la verifica, relativamente a tutte le pareti opache orizzontali e inclinate, che il valore del modulo della trasmittanza termica periodica YIE, di cui alla lettera d), del comma 2, dell’articolo 2, del presente decreto, sia inferiore a 0,18 W/m2K;

Quindi come Isolamento termico estivo quale scegliere ? Bisogna fare una valutazione corretta con il tuo tecnico in base ad una serie di fattori.

Alla prossima, Francesco

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